Il ritorno di Donal Trump

Desantis si ritira dalla corsa elettorale ed appoggia il Tycoon, che ora ha la strada spianata per la Casa Bianca.

Alla fine l’allievo non è riuscito a superare il maestro e dopo il trionfo di Donald Trump in Iowa a sorpresa il numero due per partito repubblicano, Ron Desantis, ha deciso di abbandonare la corsa alle primarie repubblicane annunciando il suo sostegno proprio a Donal Trump.

La frattura tra i due era avvenuto sul tema del COVID con Desantis che era molto più contrario alle restrizioni pandemiche rispetto a Donal Trump che aveva invece inizialmente appoggiato le scelte dell’ infettivologo Fauci su mascherine, parziale lockdown, e distanziamento sociale.

De Santis si è sempre battuto assieme alla base repubblicana contro ogni restrizioni per via del covid, sostenendo il primato della libertà personale e di impresa sulla tutela collettiva della salute, uno scontro ideologico però facilmente ricomponibile dato che, per tutto il resto, Desantis è una creatura diretta di Trump.

De Santis ha detto che “non vede una strada per la vittoria” e che è pronto a sostenere immediatamente Donald Trump in quanto “E’ superiore a Biden. Ha il mio sostegno perché non possiamo tornare alla vecchia guardia repubblicana”.

A questo punto le chiavi per la nomination Repubblicana sono ancora più saldamente in mano all’ ex Presidente che ha prontamente replicato: “ringrazio Ron DeSantis per il sostegno. Non vedo l’ora di lavorare con lui per battere Joe Biden”.

Secondo i rumors degli analisti politici, ancora non confermati, Desantis avrebbe già in tasca un accordo con Donald Trump per diventare Vice-presidente in caso di rielezione del magnate newyorkese.

De Santis in precedenza era diventato noto anche per una posizione estremamente netta sull’Ucraina, con una ferma opposizione all’ aumento della spesa militare e dell’invio di armi a Kiev, una posizione simile a quella di Donald Trump e dei parlamentari repubblicani e che, in caso di elezione di Trump a Novembre, rischia di fare cessare del tutto il sostegno americano a Kiev, soprattutto perché i repubblicani sono più legati alle lobby sioniste che a quelle filo-ucraine.

Il sostegno Usa ad Israele dunque probabilmente aumenterà sotto Donal Trump, che è molto vicino alle esigenze degli ebrei d’America, ma in compenso, per la stessa ragione, il sostegno ai neo-nazisti ucraini verrà probabilmente meno.

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