Italia 2023, il regno delle gang

Ennesimo omicidio nella lotta per il controllo dello spaccio e della criminalità organizzata.

Gli omicidi oramai non fanno quasi più notizia, tra regolamenti di conti, controllo delle piazze di spaccio e lotte tra gang, senzatetto e migranti oramai i cadaveri giacciono nelle strade ogni giorno nel silenzio dei media e della politica oramai totalmente sopravvanzata da un fenomeno che vede le Forze di Polizia completamente impotenti con organico, equipaggiamenti e fondi non adeguati alle sfide correnti che vedono intere periferie urbane oramai totalmente sfuggite alla sovranità e al controllo dello Stato italiano.

Nella notte a Roma si è consumato l’ ennesimo agguato, in una scena da film Cristiano Molè di 33 anni è stato ucciso con una raffica di colpi sparati da una vettura in corsa nel tipico agguato di mafia. Un amico che era con lui è rimasto gravemente ferito. Il commando ha sparato per strada non curandosi minimamente dei passanti e dei potenziali “danni collaterali” mostrando una spietatezza totale da veri killer.

La Compagna e gli amici di Molé si sono riversi in strada subito dopo la brutale esecuzione.

Gli assassini si sono poi dileguati senza lasciare traccia a bordo di una vettura di colore bianco.

Italia 2023, il regno delle gang

I carabinieri e la polizia antimafia stanno già eseguendo le indagini, la motivazione dell’ omicidio sembrerebbe legata proprio al controllo della piazza di spaccio di Roma e vedrebbe coinvolti elementi legati alla cosca mafiosa calabrese dell’ ndrangheta.

Questo, come detto, non è assolutamente un caso isolato, meno di tre giorni fa a Roma si era perpetrato un altro omicidio per questioni legate alle attività criminali.

Un ragazzo di soli 14 anni, sempre a Roma, è stato invece ucciso sempre per il controllo dello spaccio della droga dagli zingari due giorni fa.

Il sindacato dei carabinieri ha lanciato l’ allarme parlando di risorse oramai scarse e di come la situazione rischi di andare completamente fuori controllo.

La situazione non riguarda solo Roma, ma è la medesima in tutta Italia, in particolare in Sicilia, a Foggia, Milano, Napoli e Torino.

Meloni aveva promesso di riportare l’ordine ma per ora ha sistemato solo i bilanci di Kiev e Bruxelles, non le nostre periferie.

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