Ondata di aggressioni, risse e omicidi in tutta Italia

Il tema della sicurezza rimane centrale anche se è oramai ignorato dalla maggior parte dei media.

Ieri a Roma nella zona del Colle Oppio, a due passi dal Colosseo, e dunque in pieno centro ed in una zona fortemente turistica un uomo è stato trovato privo di vita con una ferita alla gola, provocata presumibilmente da un coccio di bottiglia. Una volta giunta sul posto la polizia ha trovato un uomo, privo di documenti, già privo di vita, riverso in terra in una pozza di sangue. L’omicidio è in fuga e non è stato ancora trovato, ma gli inquirenti sospettano sia un immigrato di nazionalità pakistana.

Un altro beneficio dell’immigrazione incontrallata e dello scarso controllo che le Forze di Polizia e le Forze Armate (perché è bene ricordare che anche l’esercito è schierato nelle strade a tutela dell’ordine pubblico) è stata la rissa avvenuta a Milano il 6 Aprile, ma di cui i media hanno avuto notizia solamente ora.

Le immagini mostrano più precisamente una rissa violenta con tanto di colpi d’arma da fuoco, nel frattempo ad un certo punto spunta pure un machete. Per puro caso non ci scappa il morto, rimangono a terra alla fine feriti due uomini di 47 anni e di 25 anni, italiani. Gli altri autori della rissa erano margrebini ed albanesi. Lo scontro tra Gang ha visto coinvolte un totale di 14 persone. 

Una piccola vittoria per le forze dell’ordine è invece arrivata a Nichelino, in provincia di Torino, dove la Polizia di Stato ha scoperto che una pizzeria di Nichelino rappresentava la base logistica per l’importazione di carichi di droga e spaccio, riuscendo a sequestrare due chili di cocaina e oltre cento chili di hashish, oltre ad arrestare ben nove persone coinvolte nelle gang che controllano lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Sempre a Torino inoltre, è stata effettuata una maxi retata nelle zone dello spaccio e nello specifico all’interno di quello che viene definito oramai “Tossic Park”, nei pressi di corso Venezia.

Tutte queste notizie nel giro di soli due giorni, in un Paese normale, non dovrebbero esistere, e speriamo di non doverle presto più raccontare.

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