In un normale giorno a Torino i giornali della cronaca locale riportano notizie sempre più problematiche.
Prima fra tutte emerge il sequestro di una grande quantità di materiale esplosivo e pirotecnico sequestro dalla Polizia di Stato in un Maxi-sequestro contro una banda criminale.
Oltre al commercio illegale del materiale pirotecnico per fine anno la vera finalità dell’utilizzo dei fuochi d’artificio risulta oramai da tempo segnalare l’arrivo sulle piazze di spaccio della droga, una pratica oramai consuetudinaria tra le gang di Torino, Milano, Roma e Napoli.
Un aperto segno di sfida ad uno stato oramai assente, con le gang che oramai hanno il pressoché totale controllo di una buona fetta della parte settentrionale della città, e del quartiere San Salvario, nel sud, in particolare nella zona di Via Nizza.
Proprio a Porta Nuova, la storica e centrale, stazione ferroviaria torinese, ieri si sono vissuti attimi di terrore quando diverso sangue è stato sparso a terra durante gli scontri tra la polizia e le organizzazioni estremiste ed anarchiche dell’estrema sinistra, capitanate dell’ Askatasuna e dai No Tav, generando il panico tra i passanti e i viaggiatori.
Il problema principale di ordine pubblico riguarda però la Zona universitaria, con Palazzo Nuovo che viene oramai costantemente vandalizzato ed occupato, ed il Campus Luigi Einaudi che ha invece visto in scena scontri continui tra studenti per visioni politiche diverse e tra gli studenti e la Polizia in tenuta antisommossa, interventa per sedare le risse e le occupazioni.
Vedere le aule universitarie e i corridoi trasformarsi in luoghi di agguati e di cruenti scontri tra fazioni di studenti o tra gli studenti e la polizia è oramai diventata una prassi quasi abituale per l’ ambiente universitario torinese, che poi ama svagarsi in un’ altra zona completamente franca: Santa Giulia, dove lo spaccio di stupefacenti da parte delle gang della mafia nigeriana è oramai cosa nota e conclamata.
Di questi problemi si è finalmente accorto anche il rettore Stefano Genua, che ha espresso per la prima volta “una seria preoccupazione per il livello della sicurezza in università e la polarizzazione politica”.
Tutto questo, in un normalissimo giorno a Torino, prima capitale d’Italia.