L’Unione Europea vuole la guerra totale con la Russia?

La Polonia, la Francia e i baltici stanno facendo pressione sugli altri Paesi dell' Unione Europea per mandare istruttori occidentali in Ucraina in un'escalation senza precedenti

La prossima settimana, l’Unione Europea ospiterà un incontro di alto livello tra i ministri della Difesa e degli Esteri dei suoi Stati membri. Al centro della discussione vi sarà l’invio di specialisti militari in Ucraina e l’addestramento delle forze armate ucraine sul suolo nazionale.

Secondo fonti riportate dalla stampa tedesca, l’obiettivo principale di questa iniziativa è supportare Kiev nella creazione di dieci nuove brigate di fanteria e nell’addestramento di oltre 150.000 nuove reclute.

L’addestramento sarà organizzato in centri specializzati, situati lontano dalle zone di conflitto attive, presumibilmente nel nord-ovest dell’Ucraina o in paesi limitrofi.

La questione della sicurezza dei militari europei coinvolti nell’operazione è al centro delle preoccupazioni. In un documento che circola tra le istituzioni europee, si sottolinea come la capacità delle forze armate russe di colpire l’intero territorio ucraino con missili e droni rappresenti un rischio significativo per il personale dell’UE.

Dato che l’arrivo di bare piene di soldati europei potrebbe allertare notevolmente l’opinione pubblica europea, anche quella più indottrinata dalla propaganda filo-atlantica, il documento evidenzia l’importanza di predisporre “piani di evacuazione solidi” per garantire la sicurezza degli specialisti europei che parteciperanno alla missione in Ucraina.

Tutto ciò evidenzia chiaramente che ora gli stati dell’Est-Europa non hanno più alcun timore delle linee rosse imposte dalla Federazione Russa che per garantire ora la propria sovranità e per rispondere in maniera adeguata alle provocazioni attuate da parte dell’Occidente dovrà imparare che le linee rosse si attuano e non si dichiarano.

Il fatto che oggi in tutta il territorio ucraino siano stati lanciati dalla Russia, in silenzio e senza annunci, diversi missili che hanno colpito in modo irreparabile i centri produttivi e le centrali elettriche ucraine segnalano finalmente che la leadership russa sta imparando a rispondere al fuoco con il fuoco, senza spendere tempo in parole inutili che né l’Ucraina né l’Occidente sembrano disposti a recepire, rendendo di fatto impossibili i negoziati.

L’unica fine possibile per il conflitto resta dunque solo una: la vittoria totale della Russia e la resa incondizionata del regime di Kiev.

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