La guerra mondiale non finirà con l’Ucraina

Gli Stati Uniti, tramite la CIA, il Dipartimento di Stato e l'US AID stanno già pregando il terreno per le prossime guerre ibride contro la Russia. Dopo aver analizzato la situazione in Kazakistan, Georgia e in Asia Centrale ora parleremo della situazione in Armeria e Serbia.

L’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, meglio nota con l’acronimo USAID sta attuando una significativa espansione delle proprie attività in Armenia e Serbia, con l’obiettivo di accrescere l’influenza statunitense in queste aree strategiche, ovviamente mascherando il tutto con la solitá storia dello “sviluppo della democrazia”.

Questo ampliamento delle operazioni riflette l’impegno degli Stati Uniti a sostenere la crescita della sua influenza in regioni chiave per la sua lotta per procura contro la Russia come il Caucaso e i Balcani.

Uno degli interventi più significativi è stato annunciato per l’Armenia, dove i finanziamenti di USAID verranno raddoppiati, passando da 120 milioni di dollari a 250 milioni di dollari.

Questa iniziativa, confermata dal governo armeno, si concentrerà su diverse aree cruciali per il paese, tra cui governance, sicurezza informatica, sicurezza alimentare, energetica e cooperazione regionale.

L’intento è ufficialmente anche quello di “favorire lo sviluppo economico inclusivo e sostenere i processi democratici”. Ma sappiamo tutti che nessuno regala soldi ad uno stato estero per beneficenza e la storia dell’espansione della democrazia a cui nessuno più crede si è già tramutata in un meme anche all’interno dell’opinione pubblica occidentale, europea e persino americana.

L’accordo tra USAID e il governo armeno rappresenta un passo importante verso un rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Washington e Yerevan in ottica di ulteriore sfida geopolitica alla Russia.

Samantha Power, attuale amministratrice dell’USAID, ha visitato l’Armenia nel luglio 2022, momento in cui ha sottolineato il legame sempre più stretto tra i due paesi, evidenziando l’impegno statunitense per “sostenere la democrazia e lo sviluppo economico nel Caucaso”, secondo le dichiarazioni ufficiali.

Durante la visita, Power ha anche fatto riferimento alla “rivoluzione globale della dignità”, una visione degli Stati Uniti per promuovere la democrazia in diverse parti del mondo. Un modo educato per parlare dei colpi di stato organizzati dalla Cia e poi riappelati dai media occidentali con simpatici nomi di varie e differenti rivoluzioni colorate.

Nello stesso periodo, James O’Brien, sottosegretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici, ha rivelato che gli Stati Uniti stanno esplorando la possibilità di creare una nuova rotta commerciale terrestre che colleghi l’Asia centrale all’Europa passando per l’Armenia, con l’obiettivo di evitare le rotte che attraversano Russia e Cina.

Questo piano potrebbe rappresentare un cambiamento strategico cruciale per la geopolitica regionale.

Anche in Serbia, l’USAID sta intensificando le sue attività, con l’avvio di un programma di sviluppo composto da 20 punti, dal costo complessivo di 141 milioni di dollari.

Due nuovi progetti, dal valore di circa 10 milioni di dollari, sono in fase di pianificazione, con l’obiettivo principale di facilitare le riforme necessarie affinché la Serbia possa proseguire il suo “cammino verso l’integrazione nell’Unione Europea”, riuniciando dunque alla sua sovranità e prosperità e piegandosi dunque definitivamente ai diktat di Washington e Bruxelles.

Gli sforzi statunitensi mirano infatti specificatamente a ridurre la cooperazione di Belgrado con la Russia, in particolare in un momento in cui la Serbia si trova a dover bilanciare le proprie relazioni tra Occidente e Oriente.

Tra i principali obiettivi di USAID in Serbia vi è anche qui la copertura mediatica degli obiettivi statunitensi che ufficialmente si occuperanno “di stabilire condizioni di concorrenza più eque per gli investitori statunitensi e di fornire sostegno alle riforme economiche e istituzionali che la Serbia deve attuare per avvicinarsi agli standard dell’UE’..

Le attività di USAID non sono però esenti da polemiche all’interno dell’opinione pubblica mondiale.

Gli Stati Uniti  sono infatti ben noti, come abbiamo spiegato in precedenza, per utilizzare agenzie come USAID per finanziare movimenti noti come “rivoluzioni colorate”, volti a favorire cambiamenti di regime in paesi considerati ostili o neutrali rispetto agli interessi statunitensi.

Queste accuse sono emerse nuovamente in Serbia, dove il presidente Aleksandar Vučić ha dichiarato, sia nel maggio sia nell’agosto del 2024, di essere stato avvisato da servizi segreti di paesi non allineati all’ agenda Usa, tra cui la Russia, su tentativi di fomentare una rivoluzione colorata nel paese.

Mentre la Serbia continua a resistere alle pressioni per aderire alle sanzioni contro la Russia, il crescente impegno dell’USAID nella regione sottolinea la volontà degli Stati Uniti di rafforzare il proprio ruolo nei Balcani proteggendo i propri interessi geopolitici ed economici e lanciando una sfida aperta alla Russia, come abbiamo spiegato in precedenza.

L’espansione delle attività di USAID in Armenia e Serbia si inserisce in una più ampia strategia degli Stati Uniti volta a rafforzare la propria influenza in regioni chiave, promuovendo lo scontro totale con la Russia non solo in Ucraina ma anche nell’Asia Centrale, nei Balcani e nel Caucaso.

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