La Sicilia ancora alle prese con la siccità

Tra le misure prese in considerazione la riattivazione dei de-salinizzatori

La morsa della siccità si allenta in Sicilia grazie a un piano di emergenza da 20 milioni di euro messo a punto dalla Regione. Un milione di questi fondi sarà destinato alla riapertura del dissalatore di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, chiuso da ben 12 anni per via dei costi di gestione elevati.

L’impianto, che aspira l’acqua salata del mare, la filtra e la trasforma in acqua dolce, rappresenta un’arma fondamentale per combattere la carenza di precipitazioni che attanaglia l’isola, in particolare nella zona centro-orientale e meridionale. I dati del servizio agrometerologico siciliano (SIAS) parlano chiaro: nell’ultimo anno, la media delle precipitazioni in Sicilia è stata di 453 millimetri, la più bassa dal 2002.

La situazione è aggravata dalla mancanza di pioggia nei mesi autunnali del 2023, che ha impoverito le riserve idriche già all’inizio dell’anno. Già a febbraio la Regione aveva ottenuto lo stato di calamità naturale e imposto il razionamento dell’acqua in quasi 200 comuni.

La riattivazione del dissalatore di Porto Empedocle, che dovrebbe avvenire entro pochi mesi, rappresenta solo un primo passo. La Regione punta infatti all’installazione di altri impianti di dissalazione, non solo in Sicilia ma anche su altre isole minori come Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi.

I dissalatori si rivelano una tecnologia preziosa per affrontare i periodi di crisi idrica, soprattutto in aree con scarsità di fonti d’acqua. Negli ultimi vent’anni, il loro utilizzo è aumentato in Italia, soprattutto nelle regioni insulari dove il fabbisogno idrico cresce durante la stagione turistica, mentre proprio in Sicilia ne dovrebbero essere installati 4 a Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi, che fanno parte dell’arcipelago delle Eolie.

Mentre la Sicilia combatte contro la siccità, al Nord Italia si vive una situazione diametralmente opposta. In Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, sia maggio che giugno sono stati mesi piovosi, con eventi meteorologici intensi come temporali e trombe d’aria che hanno causato esondazioni e frane.

Un ribaltamento di ruoli rispetto all’estate del 2023, quando la siccità colpiva duramente le regioni del Nord e del Centro, mentre al Sud le precipitazioni erano abbondanti.

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  • Giovanni

    In Sicilia di acqua c’è quanta ne vuoi, basta pagare……in Tunisia di acqua ce n’è di meno che in Sicilia ma non si paga…..

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