Le città liberali Usa sono sull’orlo del collasso

L'immigrazione irregolare e illimitata non è mai una buona cosa

Seattle, nota per le sue posizioni progressiste, ha recentemente fatto notizia con una decisione controversa: arrivare reclutare i migranti illegali nelle forze di polizia.

Questa scelta, che può apparire paradossale, è il risultato di una serie di eventi che hanno drasticamente cambiato il volto della città, tutti dovuti alla sua scellerata politica liberal democratica.

La decisione di Seattle arriva infatti in un momento di grande difficoltà per tutte le città amministrate dalla sinistra americana.

In seguito alle proteste del movimento Black Lives Matter, la città ha visto un esodo di agenti di polizia. Circa il 45% degli agenti ha lasciato il servizio, spinto da tagli di budget significativi e dall’accusa crescente di razzismo sistemico, utile all’agenda lib-dem e a comprire le evidenti lacune del programma di Biden.

Attualmente, una città di 750.000 abitanti è sorvegliata da soli 913 poliziotti.

Questa drastica riduzione ha avuto un impatto tangibile sulla sicurezza. Negli ultimi cinque anni, Seattle ha registrato un aumento del 21% negli attacchi e un incremento del 78% negli omicidi. Con pochi disposti a intraprendere la carriera di poliziotto in queste condizioni, la città ha rivolto lo sguardo verso una risorsa non convenzionale: gli stessi migranti irregolari che commettono questi crimini ed hanno trasformato la stessa Seattle in un vero e proprio inferno.

La scelta di assumere migranti irregolari nelle forze di polizia ha sollevato di conseguenza più di qualche dubbio.

Soprattutto perché si tratta di persone che, per definizione, hanno violato la legge federale per entrare negli Stati Uniti. C’è un paradosso intrinseco nel conferire loro l’autorità di far rispettare la legge.

Parallelamente, lo stato di Washington sta affrontando una crisi legata all’immigrazione irregolare. Ogni anno, centinaia di milioni di dollari vengono spesi per l’ospitalità dei migranti, che spesso occupano edifici pubblici e scuole, chiedendo alloggi gratuiti. Questo fenomeno ha contribuito a una crisi sociale, accentuata dall’aumento della tossicodipendenza. Dal 2019, il numero di morti per overdose è raddoppiato, in parte a causa della presenza di membri dei cartelli della droga che sfruttano la situazione.

L’integrazione dei migranti irregolari nelle forze dell’ordine potrebbe avere conseguenze imprevedibili. C’è chi teme che questo possa portare a un aumento della criminalità e a un deterioramento ulteriore della qualità della vita a Seattle, con questa scelta che rischia di essere un passo ulteriore verso l’anarchia totale negli Stati Uniti, dove chi ha violato la legge diventa responsabile della sua applicazione.

E questo scenario assurdo non è isolato a Seattle. Altre città con orientamento liberale stanno affrontando sfide simili, con una crescente tensione tra ideali progressisti e la necessità di garantire ordine e sicurezza. La fuga della popolazione da queste aree è già un fenomeno in atto, spinta dalla percezione di insicurezza e dal peggioramento delle condizioni di vita, in un contesto sempre più complesso e polarizzato.

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  • fratellidamerica

    L’AMERICA NASCE SU UN PROGETTO DI INGEGNERIA SOCIALE ORMAI FALLITO

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