Manifestare in Italia sta diventando sempre più difficile

Ad emergere in queste ore è il caso di Cernobbio dove la protesta contro le elite finanziarie che si riuniranno sulle rive del lago è stata vietata

La pressione anti-democratica in Europa si fa sempre più dura, dopo l’arresto di Pavel Durov in Francia in queste ore sta facendo discutere il fatto che per il secondo anno di fila la contromanifestazione al Forum Ambrosetti, denominata l’ “Altra Cernobbio”, è stata vietata dalle autorità. Come già è accaduto l’anno scorso, il contro-forum, che si svolge a Cernobbio ormai da 14 anni, non ha ottenuto le autorizzazioni necessarie, e questo non è un caso.

Per il secondo anno consecutivo infatti il contro-forum di Cernobbio, noto per le sue discussioni critiche sulle élite finanziarie globali, è stato vietato dal Governo.

Questo evento, che tradizionalmente si tiene sulle rive del Lago di Como, in opposizione al Forum Ambrosetti, è stato un punto di riferimento per attivisti, economisti e politici che si oppongono alle politiche delle grandi istituzioni finanziarie.

Il contro-forum di Cernobbio è sempre stato un evento controverso, attirando l’attenzione dei media e delle forze dell’ordine.

Gli organizzatori sostengono che il divieto sia una mossa politica per silenziare le voci dissidenti che criticano apertamente le politiche economiche dominanti.

“Questo divieto è un chiaro segnale che le nostre opinioni non sono benvenute,” ha dichiarato uno degli organizzatori, che ha preferito rimanere anonimo.

Le autorità di pubblica sicurezza hanno giustificato il divieto citando preoccupazioni per il rischio di disordini.

Anche se molti partecipanti e sostenitori del forum ritengono che queste motivazioni siano del tutto pretestuose. “È evidente che c’è una volontà di impedire qualsiasi forma di dibattito che metta in discussione lo status quo,” ha affermato uno degli economisti invitati al contro-Forum.

In molti vedono a ragione il divieto di tenere il contro-forum come un attacco alla libertà di espressione e un tentativo di censura.

“Capisco le preoccupazioni delle autorità, ma credo che il dialogo e il confronto siano fondamentali per una società democratica. Vietare un evento del genere non fa che alimentare il malcontento e la sfiducia nelle istituzioni.”ha commentato un partecipante abituale del forum.

Il divieto del forum di Cernobbio, per il secondo anno consecutivo, solleva ancora una volta importanti questioni sulla libertà di espressione e il diritto al dissenso.

 

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