Il suo nome è noto al grande pubblico per essere stato, tra il 2021 e il 2022, il protagonista del piano vaccinale anti-Covid varato dal governo Draghi, e osteggiato da Giorgia Meloni soprattutto per le dure restrizioni imposte ai non vaccinati. Con un colpo di teatro Giorgia Meloni ha deciso di riconfermare in un ruolo commissariale il generale Figliuolo per l’estrema gioia di tutti quanti la avevano votata in opposizione al governo Draghi e nella speranza di un cambiamento che, come è oramai evidente, non avverrà. Nonostante la critica politica nei confronti del Governo Meloni non si può non menzionare l’eccellente curriculum del Generale Figliuolo che ha un Diploma di laurea in Scienze Politiche conseguito presso l’Università di Salerno, un Diploma di laurea in Scienze Strategiche e relativo Master di 2° livello conseguito all’Università di Torino e un Diploma di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università di Trieste, è stato insignito di numerose onorificenze: Decorazione di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia; Croce d’Oro ed una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito; Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana; NATO Meritorius Service Medal; Croce d’Oro d’Onore della Bundeswehr; Legion of Merit degli Stati Uniti d’America, e ha maturato esperienza come Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF, e come Comandante delle Forze Nato in Kosovo. Probabilmente proprio per la vicinanza agli ambienti Nato il generale è divenuto una figura imprescindibile per qualsiasi esecutivo, al di là del colore politico. In ogni caso tutta Italia si augura che la situazione in Emilia Romagna possa essere risolta nel più breve tempo possibile, anche grazie all’aiuto del nuovo commissario.