Napoli, sei sempre tu Napoli

Nel bene e nel male la città, anche a seguito dei successi della squadra di calcio, è sempre più conosciuta a livello internazionale, ma talvolta non crea esattamente una bella immagine dell'Italia all'estero.

Dopo essere quasi sempre presente in negativo sulla cronaca nazionale per reati di camorra, spaccio e omicidi, questa volta la città di Napoli è invece balzata verso le cronache internazionali per via dei suoi meriti sportivi, indubbi e riconosciuti da tutti.

Il calciatore napoletano Lobotka, fresco della vittoria dello scudetto, ha rilasciato un’intervista a Forbes nel mese di giugno, ma solo ora, con il solito ritardo, i media italiani hanno iniziato a parlarne nello specifico.

Tra le cose che hanno destato più scalpore all’estero all’interno della sua intervista troviamo: “Quando ci si incontra alle cinque bisogna chiedere se è l’ora normale o l’ora napoletana. Ci vogliono dai dieci ai quindici minuti. Ci sono abituato, solo che a volte me lo dimentico. Sono pronto alle cinque e scrivo: come va? Hanno tempo, non hanno fretta, non sono stressati. Voglio dire, solo al volante… Ma da come guidano, non ho visto un incidente stradale grave lì. Gli viene insegnato così, a loro non si applicano le regole come dare la precedenza a destra: va chi arriva prima”.

Poi il calciatore si è soffermato sulle superstizioni e i rituali, ancora fortemente in uso a Napoli spiegando: “Ad esempio, quando passa a qualcuno una saliera, devi prima metterla sul tavolo e poi lasciare che qualcun altro possa prenderla. Non passa di mano in mano, porta sfortuna. Me lo fece notare un amico una volta quando gli dissi: darmelo normalmente”.

Immaginatevi ora la faccia di un tedesco, di un russo, di un inglese o di un americano di fronte a tutto ciò.

Qual immagine dell’Italia viene presentata? Giova davvero al nostro paese che all’estero una delle nostre principali città, oltre che per la malavita, venga sempre di più riconosciuta per scarso rispetto degli orari e degli impegni presi, millanteria, e ingestione del traffico?

Senza dimenticare il non rispetto delle basilari regole del vivere civile nella quotidianità, primo fra tutti il codice della strada, e poi, soprattutto, una città e una regione che nonostante l’evolversi dei tempi ancora credono nelle superstizioni metafisiche, che immagine danno dell’Italia all’estero nell’epoca dell’intelligence artificiale e della digitalizzazione.

Quest’intervista, per quanto innocente, trasmette in realtà un immagine di Napoli, che è Italia al pari di altre città, di arretratezza, e scarsa affidabilità, fattori che inevitabilmente allontaneranno gli investimenti esteri di cui il nostro Paese avrebbe un disperato bisogno.

 

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