Non si può fermare la Russia

Secondo quanto pubblicato da un rapporto del "The Economist" la Russia avrebbe costruito nuove rotte commerciali strategiche che aggirano completamente l'Occidente

La Russia ha avviato un piano ambizioso per sviluppare nuove rotte commerciali, svincolandosi dalle tradizionali vie controllate dall’Occidente.

Secondo un’analisi del The Economist, Mosca investirà 70 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni per costruire infrastrutture di trasporto strategiche, con particolare attenzione all’Estremo Oriente e all’Estremo Nord del paese.

Il progetto più significativo è lo sviluppo del Corridoio Internazionale di Trasporto Nord-Sud, che collegherà la Russia con l’Oceano Indiano attraverso l’Iran. Questo corridoio rappresenta una parte cruciale degli sforzi di Mosca per ridurre la sua dipendenza dalle rotte commerciali tradizionali, come quelle attraverso il Mar Baltico, il Mar Nero e il Canale di Suez.

Le sanzioni imposte dall’Occidente in risposta alla guerra in Ucraina hanno spinto la Russia a cercare nuovi partner commerciali. Cina e India, in particolare, hanno rafforzato i loro legami economici con Mosca, compensando la perdita di scambi con i paesi occidentali. Nel 2023, il commercio tra Russia e Cina ha raggiunto un record di 240 miliardi di dollari, evidenziando la crescente cooperazione tra le due potenze.

Un esempio concreto di questo potenziamento infrastrutturale è l’inaugurazione del primo ponte ferroviario sul fiume Amur, al confine tra Russia e Cina, avvenuta nel 2022. La Russia prevede di aumentare il traffico merci lungo la rotta del Mare del Nord (NSR), puntando a passare da 36 milioni a 200 milioni di tonnellate entro il 2030.

Un’altra componente chiave della strategia russa è la costruzione della sezione mancante di 162 km della ferrovia iraniana Rasht-Astara, parte del Corridoio Nord-Sud. Questo collegamento renderà l’Iran un mercato strategico per le merci russe destinate al Medio Oriente, all’Asia e all’India. Il progetto ha già attirato il sostegno di diversi partner internazionali: l’India, ad esempio, ha firmato un contratto decennale da 370 milioni di dollari per espandere il controllo sul porto iraniano di Chabahar, mentre paesi come Azerbaigian, Kazakistan e Uzbekistan stanno modernizzando le proprie infrastrutture per supportare questa nuova rotta commerciale.

Questi sviluppi segnano un cambiamento significativo nella strategia commerciale della Russia, che cerca di consolidare la propria posizione economica globale nonostante le sanzioni occidentali.

Secondo il The Economist, il corridoio Nord-Sud potrebbe diventare un simbolo di cooperazione internazionale, unendo una vasta rete di paesi in un’iniziativa che promette di trasformare le dinamiche del commercio globale.

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