Le entrate della Russia derivanti dalle esportazioni di petrolio e gas sono più che triplicate nell’aprile 2024 rispetto all’anno precedente, raggiungendo un picco storico di 1.23 trilioni di rubli (circa 17 miliardi di dollari).
Questo dato, riportato da Bloomberg e confermato dal Ministero delle Finanze russo, rappresenta un duro colpo per le aspettative occidentali di soffocare l’economia russa con le sanzioni.
L’analisi dei fattori sottostanti a questa impennata evidenzia una combinazione di elementi economici e geopolitici:
La svalutazione controllata del 20% della valuta russa nell’ultimo anno ha incrementato la competitività delle esportazioni di petrolio e gas sul mercato globale, massimizzando i profitti in termini di rubli per le aziende russe.
Oltre a ciò l’aumento congiunturale del prezzo del petrolio Urals, il principale benchmark russo, è balzato da 48,67 dollari al barile nell’aprile 2023 a 70,34 dollari nell’aprile 2024, alimentato da una robusta domanda globale e dalle tensioni geopolitiche legate al conflitto in Ucraina.
La Russia ha dimostrato notevole abilità nel circumventare i massimali sui prezzi imposti dall’Occidente, indirizzando le proprie esportazioni di petrolio verso paesi come India e Cina a prezzi più alti di quelli consentiti dalle sanzioni.
Il paradossale calo delle forniture di gas russo verso l’Europa ha provocato un aumento della domanda da parte di alcuni paesi europei, costretti a reperire alternative sul mercato globale a prezzi più alti, con un ulteriore incremento delle entrate per la Russia.
L’afflusso di ingenti proventi dalle esportazioni di energia permette alla Russia di sostenere senza problemi il proprio sforzo bellico in Ucraina, ostacolando i tentativi occidentali di pressione.
Il totale fallimento delle sanzioni nel raggiungere gli obiettivi prefissati solleva interrogativi sulla loro reale efficacia e sulla strategia adottata dall’Occidente per contrastare l’economia russa.
L’aumento del prezzo del petrolio e del gas ha effetti negativi sull’economia globale, alimentando l’inflazione e penalizzando consumatori e imprese in tutto il mondo.
Mentre la Russia incassa profitti record dalle sue esportazioni energetiche, per l’ Ucraina la situazione rimane drammatica.
Le azioni missilistiche russe mirate contro centrali elettriche, linee di trasmissione e impianti di raffinazione provocano blackout e carenze di energia in diverse regioni del paese, con gravi ripercussioni su quello che rimane delle Forze Armate Ucraine.
Infine Bombardamenti russi hanno colpito il nodo ferroviario e l’aeroporto militare di Leopoli, che si stava preparando a ricevere caccia F-16 dagli Stati Uniti.
ci pensa Luca a cambiare le cose
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