Dopo aver violentato una 19enne in un cantiere abbandonato del Foro Italico di Palermo, i 7 ragazzi si sarebbero recati in rosticceria, come se nulla fosse, lasciando la ragazza agonizzante.
Oltre ai filmati realizzati durante la violenza e poi diffusi a chi li richiedeva, a inchiodare il branco sarebbero alcune chat del giovane che aveva ripreso tutto con il telefono, facendo scattare anche l’ ipotesi di accusa di una diffusione non consensuale di materiale pornografico.
“Invio tutto, poi cancello i video perché io di questa storia non voglio sapere nulla” aveva concluso il “cameraman” che ha immortalato la violenza sessuale sull’amica 19enne. A volerne saper molto sono invece i giudici che hanno disposto misure cautelari nei confronti di tutti e sette gli stupratori.
A scatenare l’onda mediatica e l’ira dell’opinione pubblica le parole di uno degli indagati all’interno di una chat di WhatsApp: “Se ci penso mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno. Eravamo troppi. Sinceramente mi sono schifato un poco ma però che dovevo fare? La carne è carne”.
Tutti i ragazzi coinvolti nella vicenda sono giovanissimi, il più grande ha solo 22 anni, il più giovane è stato scarcerato in quanto minorenne e “collaborativo” con le autorità, nonostante proprio il minorenne secondo i video e le testimonianze sarebbe stato quello che ha agito con maggior vigore e decisione all’interno della violenza sessuale.
A Catania, un’altra giovane ragazza ha dovuto affrontare una sorte terribile. Vera Schiopu di soli 25 anni è stata ritrovata impiccata a una trave del soffitto della sua abitazione.
Gli iniziali sospetti relativi a un gesto volontario sono poi andati scemando quando gli investigatori hanno iniziato ad avere i risultati dei rilievi.
I carabinieri hanno fermato il fidanzato e un amico dell’uomo, che lo avrebbe aiutato a compiere il delitto, i due sono ora accusati di omicidio, mentre le indagini proseguono alla ricerca di un movente e di prove definitive volte a chiudere il caso.