Il pugile ha colpito il comico e il tutto avviene in maniera sempre più chiara e meno velata.
Ma oramai la fronda anti-Zelensky è sempre più ampia in Ucraina e riguarda non solo i soliti avversari come Poroshenko o le diatribe con i militari che avevano visto Zelensky e il capo di stato maggiore Zaluzhny arrivare ai ferri corti, anzi cortissimi, con quest’ultimo che è stato persino bandito dai canali televisivi ucraini e che quindi si è dovuto rivolgere all’ Economist per far trapelare tutto il suo dissenso.
Un dissenso quello nei confronti di Zelensky sempre crescente e sempre più attuale e che, oramai, non è più per nulla velato.
Il quotidiano “Il Messaggero” prima impegnato in una ceca propaganda a favore di Kiev e di Zelensky ora scrive senza timore: “tira una brutta aria sul Presidente Ucraino Zelensky”.
Dopo 21 mesi di legge marziale, i fallimenti delle controffensive e una mobilitazione totale che ha mandato al macello decine di migliaia di ucraini senza ottenere pressoché nulla le critiche all’ ex comico si stanno faceva sempre più pesanti e diffuse sia in Ucraina che in Occidente.
Proprio in Occidente è poi cambiata totalmente la narrazione del conflitto prima sui media che hanno evidenziato sia le perdite che i fallimenti militari ucraini, per poi passare anche alle istituzioni vere e proprie con il Segretario Generale della Nato Stoltenberg che ha parlato apertamente di come l’ occidente di “debba preparare anche alle brutte notizie per l’Ucraina” r di come “l’ esito della guerra sia imprevedibile” ribadendo come la Nato starà vicino all’ Ucraina “nella buona e nella cattiva sorte”.
Un ragionamento comprensibile considerando che in fondo la carne da macello è fornita da Kiev e non dal Patto Atlantico ma le capacità produttive occidentali ed europee in particolari sono la vera e propria spada di Damocle che pende sulle sorti Zelensky considerato il fatto che, presto o tardi, la carenza di munizionamento e mezzi corazzati si farà sentire.