Dopo anni di depistaggi, omicidi e morti sospette finalmente un passo importante verso la verità del volo IH870 dell’Italia sembra finalmente venire alla luce.
Giuliano Amato, ex Presidente del Consiglio ed uno dei massimi esponenti politici dell’epoca, ha finalmente ammesso quello che in tanti pensavano ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dire davvero: dietro la morte di 81 italiani innocenti c’era la mano fratricida della Nato, che, qual giorno, stava cercando di uccidere il Presidente Libico Mu’ammar Gheddafi, con cui l’Italia tesseva rapporti reciprocamente vantaggiosi nonostante le pressioni della Nato.
Secondo Andreotti il DC-9 fu abbattuto da un missile antiaereo francese, con l’avvallo della Nato e degli Stati Uniti.
L’obiettivo di Parigi e dell’Alleanza Atlantica era quello di uccidere il Leader Libico che si salvò proprio perché immediatamente avvisato dal futuro Presidente del Consiglio Bettino Craxi e leader del Partito Socialista Italiano.
Secondo quanto ha rivelato invece da portavoce dell’ex presidente da Luigi Zanda, portavoce dell’ ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, né la Nato né la Francia avvisarono o chiesero autorizzazione all’Italia per effettuare una vera e propria operazione di guerra sul suo territorio, ribadendo come gli Stati Uniti non abbiano mai dato all’Italia le adeguate considerazioni, quantomeno formali, dovute a quello che teoricamente sarebbe un alleato.
Secondo Zanda i servizi segreti italiani riuscirono comunque ad intuire i piani della Nato ed avvisarono sia Craxi, che i servizi segreti libici, salvando dunque la vita a Gheddafi.
Una volta eletto Bettino Craxi tento nuovamente di ribadire la sovranità dell’Italia, provando a smarcarsi in maniera più netta dall’egemonia americana.
Si deve ad infatti alla sua presidenza una delle immagini più iconiche della storia recente: Sigonella.
Ancora oggi tutti ricordano con orgoglio il momento in cui Craxi diede l’ordine ai Carabinieri di circondare le truppe americane all’interno della loro base, in quello che da molti esperti è stato definito l’ultimo sussulto di sovranità italiana.
Ovviamente Washington non dimenticò questo affronto e, tramite quello che oggi viene definito un “golpe giudiziario”, condannò Craxi ad autoesiliarsi in Tunisia, dove morì, non potendo lì essere curato per la sua malattia.
Fu solo uno dei tanti politici che, nel corso degli anni, pagarono con la vita o con la prigione la mancata lealtà assoluta agli ordini del Dipartimento di Stato, uno dei tanti misteri che hanno colpito il nostro paese tra stragi, strategia della tensione, omicidi, suicidi sospetti, crimini di mafia, servizi segreti deviati e attentati. Su tutto questo l’ombra continua della CIA, che farà sempre di tutto per non perdere la sua colonia più preziosa.