Il mondo piange per Valencia

Almeno 95 morti, oltre 120.000 sfollati a causa dell'alluvione che ha tragicamente colpito la Spagna e l'emergenza non è finita

Le operazioni di soccorso e ricerca dei dispersi continuano senza sosta nelle regioni del sud della Spagna, devastate da una delle peggiori alluvioni degli ultimi anni.

La provincia di Valencia è la zona più colpita: qui si contano 92 delle 95 vittime confermate dal Centro di coordinamento delle emergenze, mentre altri decessi sono stati segnalati in Castilla La Mancha e Andalusia.

Al momento, non è disponibile un conteggio ufficiale delle persone ancora disperse, il che lascia temere un possibile aumento del bilancio delle vittime nei prossimi giorni.

La situazione è critica anche sul fronte degli sfollati, che hanno raggiunto quota 120.000.

Solo nella provincia di Valencia, circa 500 persone hanno passato la notte in strutture ricettive locali, mentre oltre mille unità dell’Esercito, appartenenti alle “Unità di Emergenza Militare”, stanno lavorando per liberare le strade regionali e provinciali, isolate da fango e detriti portati dalle piogge torrenziali.

In totale, sono 119 le arterie stradali ancora impraticabili, rendendo difficili i collegamenti e rallentando i soccorsi.

Nel corso della notte, più di 250 persone sono state evacuate tramite elicotteri, mentre altre 70 sono state salvate via terra.

Tra i centri abitati maggiormente colpiti spicca il comune di Paiporta, dove si registrano 40 vittime e dove i cittadini devono affrontare una pesante interruzione delle forniture idriche ed elettriche, che perdura da martedì.

In queste aree, vaste porzioni di territorio sono letteralmente sommerse dal fango, che rende quasi irriconoscibili strade e abitazioni, complicando ulteriormente le operazioni di soccorso.

Nella giornata di oggi, le ricerche proseguiranno senza sosta.

La Ministra della Difesa, Margarita Robles, ha confermato alla stazione radio Cadena Ser che non vi sono dati certi sul numero di dispersi, esprimendo un moderato pessimismo riguardo alla possibilità di contenere il numero delle vittime.

Le autorità nazionali e locali sono mobilitate per fronteggiare l’emergenza, mentre il primo ministro Pedro Sanchez ha annunciato una visita nella Comunità Valenciana per incontrare il personale impegnato nei soccorsi e monitorare i lavori del centro di coordinamento delle emergenze.

Anche Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito Popolare, si recherà nella regione per valutare la situazione e dare un segnale di vicinanza alle popolazioni colpite.

Nel frattempo, i collegamenti ferroviari ad alta velocità tra Madrid e Valencia rimangono sospesi, così come gran parte della rete ferroviaria regionale. Anche il corridoio autostradale mediterraneo, che collega la Catalogna con il sud-est della Spagna, è stato chiuso a causa dei danni riportati dalle infrastrutture viarie.

Il governatore della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, si difende dalle accuse di non aver adeguatamente preparato la regione all’impatto delle inondazioni. In una dichiarazione rilasciata alla stampa e riportata da El Mundo, Mazón ha affermato che “le allerte erano state comunicate già a partire da domenica”, aggiungendo che le segnalazioni erano gestite dal numero di emergenza 112. “Ci sarà tempo per affrontare queste questioni”, ha sottolineato, invitando alla moderazione e affermando che questo non è il momento per fare polemiche.

Questa mattina, Mazón ha annunciato un piano di sostegno economico da 250 milioni di euro per aiutare direttamente le popolazioni colpite dall’alluvione. I fondi saranno destinati principalmente al ripristino delle infrastrutture locali e all’assistenza agli sfollati, per consentire alle comunità di avviare il lungo e difficile percorso di recupero.

La Spagna, ormai abituata a eventi climatici estremi, si trova a fronteggiare ancora una volta l’urgenza di piani di prevenzione più efficaci. Tuttavia, la portata di queste alluvioni lascia pochi dubbi: la situazione climatica nel Mediterraneo richiede interventi decisi e una maggiore preparazione per evitare che catastrofi come questa possano colpire con tale violenza.

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