Zelensky continua a mentire sapendo di mentire, l’ ultima sua trovata è stata accusare la Russia di voler creare una catastrofe nucleare facendo esplodere la centrale nucleare di Zaporizha. Il Presidente Ucraino non ha fatto in tempo a finire le sue dichiarazioni che immediatamente è stato smentito dai fatti: gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) presenti presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya (ZNPP) hanno ispezionato parti dell’impianto negli ultimi giorni e settimane, comprese alcune sezioni del perimetro del grande bacino di raffreddamento, e hanno anche condotto visite regolari attraverso il sito, finora senza osservare alcuna indicazione visibile di mine o esplosivi, secondo quanto riferito oggi dal Direttore Generale Rafael Mariano Grossi.
Nel frattempo continuano i negoziati per estendere l’accordo sul grano, ma questa volta il rinnovo è tutt’altro che scontato. La Russia, tramite le parole del suo Ministro degli Esteri Sergej Viktorovič Lavrov, ha già reso noto che non ci sono “le basi” per prolungare l’accordo per l’esportazione del grano ucraino dai porti sul Mar Nero oltre la scadenza del 17 luglio. Allo stesso tempo la parte russa garantisce che affronterà «responsabilmente i propri obblighi come parte dell’accordo, in modo che tutte le navi che vi partecipano possano lasciare il Mar Nero prima della fine del periodo di validità». Una decisione che non sorprende considerato che già il 15 di Luglio il Presidente Russo Vladimir Putin aveva dichiarato di start “pensando di uscire dall’accordo sul grano, soprattutto se il corridoio viene utilizzato dall’Ucraina per attacchi con l’aiuto dei droni”. Oltre a ciò l’iniziativa era nata con lo scopo di alleviare le carenze alimentari dei paesi in via di sviluppo e degli Stati affamati del continente africano ma, secondo Mosca, l’Occidente e Kiev hanno trasformato l’accordo “in un’esportazione commerciale di cibo ucraino verso paesi benestanti”, non tenendo conto delle necessità di Asia e Africa. Oltre a ciò l’Ucraina ha fatto esplodere una conduttura di ammoniaca che permetteva il transito di un bene dalla Russia ritenuto importante per le sue esportazioni, e facendo venire dunque ulteriormente meno ogni base per un rinnovo negoziale del cosiddetto “accordo sul grano”.
Infine vedendo le immagini dei combattimenti in cui molto spesso si vedono i soldati russi che preferiscono farsi esplodere su una granata o suicidarsi che darsi prigionieri a Kiev (dati i ben noti e documentati casi di torture ed esecuzioni a sangue freddo da parte dell’esercito ucraino) possiamo capire quanto il livore tra i due contendenti sia giunto al punto di non ritorno e come questo conflitto sarà tutto fuorché breve.