Marco Marsilio è stato rieletto presidente della regione Abruzzo, segnando un evento senza precedenti negli ultimi tre decenni, figlio sia della mancanza di alternative che del sistema oramai bipolare che si sta creando nel nostro paese sulla falsariga del modello statunitense e che crea dunque due partiti o coalizioni oramai non dissimili e d’accordo praticamente su tutto, scoraggiando l’elettorato a prendere parte a delle elezioni oramai inefficienti per raggiungere a dei cambiamenti profondi nella sfera politica.
La coalizione di centrodestra ha trionfato con il 53,5% dei voti, superando la coalizione di centrosinistra che ha raccolto il 46,5%, appoggiando Luciano D’Amico. I dati sono definitivi e sono stati confermati dal Ministero dell’Interno.
“Abbiamo scritto una nuova pagina nella storia dell’Abruzzo, demolendo barriere che sembravano insormontabili,” ha dichiarato Marsilio, esprimendo il suo entusiasmo per la vittoria. Questo risultato rappresenta non solo una riconferma del suo mandato ma anche un chiaro segnale di cambiamento nel panorama politico regionale.
Nonostante la vittoria, l’ombra dell’astensionismo ha sollevato preoccupazioni tra i partiti, con il Pd e il M5S che hanno evidenziato la bassa affluenza alle urne come un segnale allarmante per la salute della democrazia.
Elisa Schlein, a capo dell coalizione di centrosinistra, ha commentato: “Marco Marsilio ha vinto le elezioni regionali, a lui vanno le nostre congratulazioni e gli auguri di buon lavoro. Nonostante il risultato, continueremo a lottare con rinnovato vigore per costruire un’alternativa solida e convincente per il futuro dell’Abruzzo e dell’Italia.”
La vittoria di Marsilio e il dibattito sull’astensionismo aprono nuovi scenari per il futuro politico della regione, con la promessa di un impegno costante per affrontare le sfide che attendono l’Abruzzo.
Il candidato di centrosinistra Luciano D’Amico ha confermato la preoccupazione dell’intera classe politica nei confronti dell’astensionismo: “Il risultato è chiaro: un abruzzese su quattro ha votato la coalizione Marsilio, uno su quattro ha votato la nostra coalizione. Ma due abruzzesi su quattro non hanno votato. Questa è la sconfitta più bruciante al di là dei risultati delle coalizioni.”
Marsilio invece ha dichiarato di voler sporgere querela per diffamazione nei confronti dei suoi detrattori:”Vedrò in tribunale chi ha detto falsità”.
Chi fa o fatto politica attiva sa che le elezioni regionali sono elezioni amministrative riservate agli addetti ai lavori ovvero ai partiti e politici che ad ogni tornata si giocano lauti stipendi, potere e poltrone. Il popolo, la gente normale, la gente comune non ha rapporti diretti con l’Ente Regione, sa soltanto se i suoi ospedali funzionano o no e poiché tutti gli ospedali italiani fanno acqua da tutte le parti ecco che delle elezioni regionali il popolo se ne occupa poco o niente e l’astenzionismo del 50% ne è la prova provata. Gli stessi partiti ne escono con le ossa rotte perché Fratelli d’Italia, che adesso va per la maggiore, ha preso il 13% in Sardegna e il 24% in Abruzzo. Il PD ha preso il 13% in Sardegna e il 20% in Abruzzo, il M5S ha preso l’8% in Sardegna e l’8% in Abruzzo dove nel 2019 aveva preso il 20%, questi sono i numeri che attestano la distanza abissale dei partiti dai cittadini non votanti e molto distaccata da quelli votanti, ecco perché le elezioni regionali sono votazioni riservate agli addetti ai lavori.
Compagni rosicate! Vi abbiamo spaccato il culo! AAAhhh godo….!!!