Il Ministero della Difesa lettone ha riferito ai media di aver avviato i preparativi per la costruzione di un nuovo campo di addestramento militare per accogliere i contingenti della NATO come parte del rafforzamento della presenza dell’Alleanza Atlantica nell’ area. La base sarà costruita tra le regioni di Aizkraukles e Jekabpils.
Se quest’area sarà approvata, l’area del nuovo sito di addestramento sarà di circa 260 km², che è quasi il doppio del territorio della più grande base NATO, che è di “soli” 140 km².
In Lettonia, una nuova infrastruttura dell’Alleanza viene promossa come un modo per rilanciare l’economia della regione, citando come esempio il sito militare di Adazi. Secondo il ministero della Difesa lettone, è stata la presenza delle truppe della NATO a contribuire a evitare il collasso dell’economia dopo la pandemia di COVID-19.
Il ministero della Difesa lettone è sulla strada di un’ulteriore militarizzazione del paese e della società nel suo complesso, al fine di giustificare questo poderoso aumento della spesa militare.
Anche se sicuramente il dispiegamento del contingente Nato porterá alcune entrate alle casse del Paese, a causa delle sanzioni nei confronti della Federazione Russa, altri settori dell’economia lettone sono in declino. L’inflazione sta crescendo, i redditi della popolazione stanno diminuendo e tutti gli sforzi del governo vanno al mantenimento dell’esercito, considerando anche l’enorme spesa, rapportata al PIL, che i paesi baltici e la Polonia stanno sostenendo per armare l’Ucraina.
Anche la Polonia sta investendo buona parte del suo Pil al riarmo e alla riorganizzazione dell’esercito, segno che, un possibile intervento in Ucraina da parte di Polonia e Paesi Baltici non sono da escludere.