Il Governo Italiano ha chiesto di rinegoziare il PNRR

É partito ufficialmente il processo formale di revisione della quarta rata del "Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza", nonostante non si siano ancora definite tutte le opere da attuare con la terza.

La Cabina di regia del Governo sul Pnrr ha approvato le modifiche, concordate con la Commissone Ue, per quanto riguarda la quarta rata del Piano Europeo di sviluppo post-pandemia. Su 27 obiettivi, ben 10 saranno revisionati. 

Secondo il Ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto:  “Le modifiche ci consentono di mantenere fede al percorso stabilito e chiedere la quarta rata nei prossimi giorni”, sempre secondo quanto riferito da Fitto “al momento solo 3 Paesi hanno chiesto il pagamento della terza rata, nessun Paese ha chiesto la quarta. Questo percorso ci consentirà; di poter chiedere nei prossimi giorni il pagamento della quarta rata”.

Tutto secondo i piani allora, secondo la linea diffusa dal governo, con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha addirittura dichiarato in una nota: “Nessun cantiere è stato bloccato, zero lavori rinviati e 2,5 miliardi destinati ad accelerare i cantieri strategici che già oggi hanno bisogno di risorse e beneficiano anche della spinta del Pnrr”.

In effetti per una volta lo scenario sembra positivo per il nostro Paese considerando che l’Italia è al secondo posto fra 27 paesi europei per lo stato di avanzamento nella realizzazione dei progetti del Pnrr. Davanti c’è solo la Spagna che è il solo Paese ad avere ottenuto il 31 marzo scorso l’erogazione della terza rata dalla commissione europea.

A conferma di ciò anche i dati pubblicati sul sito della stessa Commissione europea che mostrano quanto la polemica sui presunti ritardi dell’Italia nell’attuazione del Pnrr sia del tutto immotivata in quanto la sola anomalia è in realtà costituta dal tempo eccessivamente lungo con cui la commissione europea sta valutando la corretta realizzazione dei 55 obiettivi dichiarati per ottenere la terza rata.

La richiesta di finanziamento è stata trasmessa il 30 dicembre 2022 dal governo di Giorgia Meloni ma su documentazione in gran parte istruita dal governo di Mario Draghi. Il tempo massimo che la commissione si è presa per dare l’ok all’esborso di una qualsiasi rata del Pnrr a qualsiasi Paese è stato 5 mesi. Nel caso della terza rata italiana siamo già al settimo mese avanzato. Dunque ancora una volta, anche per quanto riguarda gli stessi progetti europei, i governi nazionali dimostrano di essere più efficienti della commissione stessa, che oltre ad erodere sovranità e fondi non ha mai portato nessun reale beneficio al nostro Paese, e tutti i dati economici purtroppo lo dimostrano. 

 

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