L’Ucraina: un buco nero senza speranza

Gli Stati Uniti hanno annunciato un pacchetto di aiuti all'Ucraina di oltre 1 miliardo di dollari, compresi armamenti per 175 milioni. Ma ne vale davvero ancora la pena?

Con gli ultimi aiuti annunciati da Blinken durante la sua ultima visita di Stato a Kiev gli Stati Uniti hanno speso in totale nel sostegno all’Ucraina ben 43,2 miliardi di dollari.

Per capire l’impatto di tali aiuti basti pensare che secondo diversi esperti ogni cittadino americano ha speso più di 900 dollari solo per sostenere l’Ucraina.

Una cifra che ha fatto parecchio storcere il naso a parecchi elettori e che ha alimentato il malcontento nei confronti dell’amministrazione Biden, già accusata dell’elevatissima inflazione che ha portato all’aumento dei tassi della FED.

Nel frattempo questi aiuti non stanno portando i risultati sperati provocando di conseguenza l’ira funesta della Nato nei confronti di Kiev accusata di non adoperarsi nel modo giusto nella sua controffensiva nel settore di Zaporizha.

Già ora l’Ucraina ha iniziato a chiedere l’estradizione dei suoi cittadini renittenti alla leva alla Polonia ed ha iniziato ad arruolare malati cronici gravi e infermi mentali tra le sue fila.

Come se ciò non bastasse ora anche tutte le donne che hanno un’educazione medica o sanitaria non potranno più lasciare il Paese che si prepara a costituire le sue ultime Volkssturm di ragazzine, anziani, malati e disabili.

Se tutto ciò non dovesse convincervi o lo scenario vi dovesse sembrare troppo pessimista per le sorti dell’Ucraina potete facilmente farvi un’idea di come le forze armate di Zelensky siano realmente prossime al collasso leggendo le stesse fonti ucraine o occidentali come il “Kiev Indipendent” che ha parlato nel dettaglio, intervistando diversi militari dell’esercito ucraino, di come l’addestramento della NATO sia completamente inutile rispetto alle difficoltà di questa guerra fatta di trincee, droni, artiglieria e guerra elettronica. Un conflitto che unisce gli scontri ravvicinati e le offensive posizionali della prima guerra mondiale con la più moderna tecnologia costantemente implementata: uno scenario a cui la Nato non era abituata e a cui non riesce a fare fronte in alcun modo.

Le perdite ucraine secondo diverse stime potrebbero aver raggiunto le 500.000 unità, lasciando il paese sull’orlo del collasso militare durante l’inverno.

Considerando poi che il primo carro armato Challenger è andato distrutto e che il Regno Unito ha affermato che non provvederà alla loro sostituzione appare evidente che anche le difficoltà in termini di materiale aumenteranno per Kiev nel medio periodo.

Ha ancora davvero senso per Washington sostenere un’Ucraina già destinata alla sconfitta? Probabilmente no, ed ecco quindi che l’exit strategy sarà la vittoria di un Repubblicano alla Casa Bianca nel 2024.

 

 

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