L’Italia, in quanto principale avamposto statunitense in Europa, Africa, Balcani e Medio Oriente per via della favorevole posizione geografica sarà coinvolta in quella che dai media è stata definita “un’esercitazione nucleare” che ha ricevuto il nome in codice di “Steadfast Noon”, ed è stata organizzata dalla NATO per testare l’efficienza dell’arsenale di deterrenza nucleare.
L’esercitazione è iniziata oggi 2023e durerà ben dieci giorni, fino al 26 ottobre 2023, coinvolgendo un mix di più 60 aerei dotati della capacità di essere vettori di armi di distruzione di massa.
Le basi coinvolte sono due: quella di Ghedi in provincia di Brescia dove a sganciare gli ordini atomici tattici d’addestramento saranno i caccia bombardieri Tornado mentre ad Aviano in provincia di Pordenone sono schierate le bombe nucleari di fabbricazione americana B-61, utilizzate da caccia e bombardieri dell’Aeronautica Militare Statunitense per scopi strategici. I vettori di queste armi sono i bombardieri strategici B-52 e i caccia-bombardieri multiruolo F-16. I media riportano inoltre, senza rivelare ulteriori dettagli, che saranno utilizzate anche le basi aeree Nato situate a Amendola, Gioia del Colle e Trapani.
La Base Statunitense di Sigonella verrà invece utilizzata come di consueto per permettere il decollo degli UAV e degli aerei radar americani che coordinano gli attacchi ucraini alla Crimea russa.
Secondo quanto riportato dalla RAI, la TV pubblica italiana, gli Stati Uniti avrebbero in Italia ben 120 basi ufficiali più 20 basi non ufficiali dedite ad attività segrete e di intelligence.
Le basi Statunitensi godono dell’ extraterritorialità e non sono dunque soggette ai poteri giuridici italiani e tutto quello che avviene all’interno di tali basi è coperto dal segreto militare, per cui nè i magistrati né le autorità italiane civili o militari sono a conoscenza delle attività degli “alleati” statunitensi sul nostro territorio.
In totale la presenza militare Statunitense in Italia è composta da un dispiegamento ingente di forze, stimato in un numero compreso tra i 12.000 e i 17.000 uomini più navi, aerei e mezzi corazzati: un vero e proprio esercito di occupazione, non a caso libero di agire al di sopra e al di fuori della legge.
Per capire la portata del fenomeno basti pensare che nel 2017, secondo l’Agi, la principale agenzia stampa italiana insieme all’Ansa, riportava come fossero presenti più soldati americani a controllo dell’Italia che militari statunitensi dislocati in Afghanistan a combattere contro i talebani.
Il nostro Paese riveste da sempre un’ importanza strategica fondamentale ed è difficilissimo pensare che gli Usa molleranno facilmente la presa.