Tunisia: Meloni che vergogna

La Tunisia restituisce i soldi all’Europa. E minaccia: “Continuate così e riveleremo verità che non sono nel vostro interesse”.

Il presidente Kais Saied ha annunciato di aver restituito oggi i 60 milioni di euro che l’Unione europea aveva promesso al suo Paese in cambio di una maggiore cooperazione nella lotta all’immigrazione irregolare.

Saied ha definito l’offerta “irrisoria” e “contraddittoria” rispetto agli accordi presi a luglio tra Tunisi e Roma, durante la conferenza sulle migrazioni avviata da Italia e Tunisia, fortemente sponsorizzati dal nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che aveva ampiamente promesso di essere in grado di riuscire a fermare il flusso migratorio illegale.

Il Presidente tunisino Saied ha poi anche lanciato una minaccia neanche troppo velata all’Europa: “Se continuate così, riveleremo verità che non sono nel vostro interesse”.

La decisione di Saied ha sorpreso e irritato le autorità europee, che avevano annunciato il 22 settembre scorso di aver sbloccato rapidamente i fondi previsti dal memorandum d’intesa firmato appena poche settimane fa.

L’accordo prevedeva un aiuto complessivo di 105 milioni di euro per il potenziamento delle capacità della guardia costiera tunisina, la protezione dei migranti e il rimpatrio volontario dei profughi.

A tutto ciò venivano aggiunti altri 150 milioni di euro per il sostegno al bilancio statale tunisino, dato che il paese nord africano si trova ad affrontare una grave crisi economica.

La Tunisia, insieme alla Libia, è uno dei principali paesi di partenza per migliaia di migranti che tentano la traversata del Mediterraneo centrale verso l’Italia soprattutto a seguito della destabilizzazione del medio oriente attuata da francesi e americani a partire dal 2010.

Il governo italiano ha chiesto più volte alla Tunisia di intensificare i controlli e le operazioni di salvataggio nelle sue acque territoriali, ma il presidente Saied ha ribadito che il suo Paese “non può agire come un gendarme la cui missione è proteggere i confini degli altri”.

Saied ha accusato l’Europa di non rispettare la sovranità della Tunisia e di non tener conto delle sue esigenze di sviluppo. Ha anche sostenuto che la questione migratoria nasconde altri interessi geopolitici e ha minacciato di rivelare “verità che non sono nel vostro interesse e che potrebbero cambiare il corso della storia”. Non ha però specificato a cosa si riferisse. Alcuni osservatori hanno ipotizzato che potesse trattarsi di informazioni sui traffici illeciti o sulle responsabilità europee nelle tragedie del Mediterraneo, una storia oramai già ampiamente nota dopo che il governo italiano ha pubblicamente denunciato i finanziamenti del governo tedesco alle ONG che portano i migranti illegali in Italia violando la sovranità delle nostre acque territoriali.

L’Unione europea ha espresso preoccupazione per la deriva autoritaria del Paese e ha chiesto il ripristino dello stato di diritto e del dialogo democratico, una carta che l’Occidente gioca ogni volta in cui i propri interessi geopolitici sono messi in difficoltà e non a caso Saied ha respinto le critiche e le pressioni esterne attuate da Bruxelles, affermando di aver agito in difesa della Costituzione e della volontà popolare.

 

 

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  • Dio

    Siam nati cavalieri di sangue reale poi Re e Dei tra gli uomini nella speranza di aiutarvi ad evolvere ed essere migliori ma è stato tutto inutile. Che squallore questa cosiddetta umanità. Una tristezza senza fine.

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